mercoledì 4 maggio 2011

Chiusa Psichiatria a Vallo per morte Mastrogiovanni, il commento di D’Angelo


Il responsabile per la provincia di Salerno dell’Italia dei Diritti: “Credo sia doveroso chiudere il reparto, in quanto è risultato essere un lager”


Rimane ancora chiuso il reparto di Psichiatria dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania in provincia di Salerno. Restano sospesi, inoltre, i dodici infermieri e i sei medici imputati per sequestro di persona, morte derivante dal sequestro di persona e falso ideologico. Come dimostrato da un video shock, preso dalle telecamere di sicurezza, essi avrebbero causato la morte di Franco Mastrogiovanni il 4 agosto 2009. Ricoverato nel reparto di Psichiatria l’insegnante di Pollica è stato trattenuto in condizioni disumane, fino a causarne la morte.

Aniello D’Angelo, responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti, ha così commentato l’accaduto: “Sono molto arrabbiato per quanto successo e credo sia più che doveroso chiudere il reparto che, come ampiamente dimostrato dal video, è risultato essere un lager.
Non sono d’accordo, invece, per la sospensione dei medici ed infermieri implicati. Essendo un reato documentato, infatti, ne avrei chiesto l’arresto immediato e la sospensione a vita da qualsiasi struttura ospedaliera e paziente, in quanto responsabili della morte del signor Mastrogiovanni”.
“La struttura sanitaria in Campania e a Salerno – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è stata messa su da una gestione politica clientelare, è per questo che ci sono personaggi come i signori sopra citati”.

mercoledì 23 marzo 2011

Arresti a Salerno legati a denuncia di Vassallo, l’analisi di D’Angelo


Il responsabile provinciale dell’Italia dei Diritti: “I politici continuano a perpetrare un comportamento egoistico che provoca l’inevitabile involuzione del nostro territorio”

Salerno - “La nostra provincia, purtroppo, non è nuova a questi scandali. Ritengo che l’arretratezza economica di questa bellissima zona è dovuta, proprio, al malaffare che ne condiziona lo sviluppo”. Aniello D’Angelo, responsabile per la provincia di Salerno dell’Italia dei Diritti, inizia in questo modo la sua valutazione dell’arresto di sei persone, tre funzionari provinciali salernitani e tre imprenditori, indagate per peculato e falso. La vicenda riguarda la realizzazione della strada provinciale Casalvelino-Celso, nel Cilento, mai realizzata, eppure pagata quasi per intero dalla Provincia di Salerno.

L’episodio fu denunciato all’ente preposto dal primo cittadino di Pollica, Angelo Vassallo, che dopo pochi mesi, lo scorso 5 settembre, venne assassinato ad Acciaroli. “Si cominciano a comprendere - prosegue D’Angelo - i motivi per cui Vassallo è stato eliminato, a mio parere, da una dirigenza politica che vedeva minata la propria posizione nel malaffare”. La Procura di Salerno, intanto, preferisce mantenersi cauta sul collegamento fra quest’indagine e quella relativa alla morte del sindaco, sostenendo che gli elementi emersi finora non permettono di procedere in questa direzione.

L’esponente provinciale del movimento guidato da Antonello De Pierro conclude il suo intervento, facendo una riflessione sulla classe politica locale: “Anziché curare il bene comune e concentrarsi sui problemi della gente, i politici continuano a perpetrare un comportamento finalizzato ai propri interessi che provoca, inevitabilmente, l’involuzione che si registra nel nostro territorio”.